PROSEGUE IN CALABRIA IL LAVORO DELLA REGIONE PER CONTRASTARE ABUSI E INEFFICENZE NELLE TESORERIE E NEI MOLTI PIGNORAMENTI IN CORSO.

7 Dicembre 2017

Dopo il vertice di settembre alla Regione sulla gestione delle tesorerie delle aziende sanitarie, prosegue il lavoro di verifica e supervisione dell’Avvocatura Regionale.


Ad oggi emerge una situazione “assai frammentata e diversificata”, con costi “ragguardevoli”. Riscontrati pignoramenti “spesso anche senza cognizione della titolarità dei ricorrenti”, che hanno costretto le Asp ad “attivare procedure di anticipazione di cassa, con ulteriore aggravio di spese.”


Ricordiamo che a settembre La Regione Calabria aveva deciso di affidare all’Avvocatura regionale una “attività di supporto” con tutti gli uffici legali delle Aziende sanitarie al fine di ottenere “un comportamento omogeneo” e “contrastare abusi da parte degli Istituti bancari, ma anche attività speculative da parte di taluni fornitori”. Queste le parole dell’assessore al Bilancio e vicepresidente della Regione Antonio Viscomi che aveva allora posto anche la questione dell’attivazione della Tesoreria unica regionale prevista dalla Legge 19 del 2009.
A distanza di pochi mesi procede la ricognizione sulle diverse condizioni in cui versano le tesorerie delle Aziende del sistema sanitario calabrese.
E si conferma una situazione assai frammentata e diversificata, con costi di gestione ragguardevoli. Altro fenomeno assai preoccupante è quello rappresentato dalla vicenda, molto diffusa negli anni, riguardante i pignoramenti presso le tesorerie che spesso avvengono anche senza cognizione della titolarità dei ricorrenti e senza che vi sia una tempestiva verifica dei crediti azionati.
Cosa che provoca di riflesso sulle Aziende una mancanza di liquidità e le costringe ad attivare spesso procedure di anticipazione di cassa, con ulteriore aggravio di spese.